I
tre fratelli non erano più tanto giovani e il viaggio
cominciò quindi lentamente…
Cammina, cammina… era già sera e non avevano ancora deciso
dove fermarsi…
Ad
un certo punto, dopo l’ora del lupo, quando ormai il
passaggio tra giorno e notte era segnato solo da fugaci
ombre simili a fantasmi, ecco una casa: era una casa tutta
bianca, una umile casa di campagna.
La
carovana si fermò e Gaspare andò lui stesso a bussare la
porta per chiedere una semplice ospitalità, un umile rifugio
per la notte.
Gli
aprì una giovane donna con una torcia in mano.
La
donna fu sorpresa e quasi impaurita alla vista di quello che
doveva essere un Re, fece per chiudere la porta, ma…
Gaspare cominciò a parlare… ed era una voce incantevole, un
canto quasi d’amore…
Chiese, con molta gentilezza, se lui, i suoi fratelli, i
suoi servitori, i cammelli, avrebbero potuto sostare una
notte sola nel giardino della sua casa.
La
donna, il cui nome era Ester, rimase incantata, sorpresa…
Farfugliò qualcosa di indefinibile… poi prese forza e disse:
“Ma certo, siete i benvenuti!” per
interrompere il brano musicale
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