| Nel viale di una città 
		allegra vivevano alberi felici.Tutti i cittadini si fermavano ogni giorno a chiacchierare con loro.
 Ognuno portava una storia… e loro erano “ingordi” di sentirsele 
		raccontare.
 Qualcuno poi passava anche la notte con loro e, non era inusuale, si 
		fermasse a riposare su uno dei loro rami.
 Un giorno gli alberi 
		fecero un raduno.Si portarono di notte in un piazzale, camminando sulle loro radici.
 
 "Cari fratelli” cominciò l’albero più anziano “ho saputo, dai 
		racconti dei nostri amici umani, che oltre i confini di questa città 
		allegra, si combattono terribili guerre e che ogni giorno, per esse, 
		qualcuno muore”.
 “Ho sentito anch’io questa storia” disse un Abete giovane “ho 
		avuto difficoltà a credere in ciò, ma l’amico che me l’ha narrata ha 
		giurato, su quanto a lui più caro, che era pura verità”
 “Allora ciò è terribile!” Fecero molti alberi in coro.
 "Dobbiamo 
		fare qualcosa per aiutare i nostri amici umani” disse l’albero 
		anziano. “Torniamo tutti ai nostri posti, ognuno raccolga più idee e 
		informazioni possibili e poi rincontriamoci qui domani sera, quando 
		tutti saranno a dormire”.
 Il giorno dopo era una 
		giornata di pioggia… agli alberi piace molto la pioggia perché gli 
		rinfresca le idee e li mette in simbiosi con il cielo.Ognuno di loro era allegro e pieno di sprint all’ora del raduno.
 Si affrettarono tutti sulle loro radici per raggiungere il piazzale, e 
		poi si misero a chiacchierare tra di loro, forte, forte… Ma questo non 
		era un problema perché se anche un umano fosse passato di lì avrebbe 
		percepito soltanto un leggero muovere di foglie.
 “Allora, avete 
		trovato una soluzione?” Fece l’albero più anziano all’assemblea, 
		battendo i suoi rami per terra, come ad indicare di fare silenzio.“Si” fece la quercia “ci è venuta una bella idea, e ringraziamo 
		il buon cielo ad avercela mandata grazie alla pioggia”.
 “Di che idea si tratta?”
 “Come tutti sapete noi alberi facciamo, ogni anno, prima i fiori e poi i 
		frutti; poi dai frutti si estraggono i semi che, se coltivati, faranno 
		nascere nuovi alberi” Continuò la Quercia.
 “Noi faremo” continuò il Pino “che questi semi siano ‘semi di 
		Pace’, che verranno portati in tutto il mondo per far nascere tanti e 
		tanti alberi che porteranno un messaggio di Pace”.
 
 Gli alberi si diedero subito da fare.. passò un anno e i 'semi di 
		Pace’ erano ormai pronti, bisognava trovare però un modo per 
		portarli in tutto il mondo...
 
 Si fece allora un nuovo raduno a cui furono invitati anche gli uccelli, 
		gli animali, gli amici umani di quella città allegra e... il vento.
 Ognuno fece la sua parte... gli uccelli portavano in volo i semi in 
		altre terre, dov'era stata organizzata una staffetta di uccelli che a 
		loro volta portavano i semi in altre terre...
 
 Gli animali diedero il 
		loro aiuto e gli amici umani decisero di andare in vacanza in 
		tutti i luoghi del mondo per portare i semi dappertutto.
 
 Il vento... sparse i semi ovunque e... qualche tempo dopo...
 
 In tutto il mondo erano nati alberi fino ad allora sconosciuti, con una 
		chioma di un verde molto intenso.
 Il loro stesso tronco emanava un profumo intenso e tutti quelli che lo 
		sentivano dimenticavano problemi e astio e si mettevano a cantare e a 
		scrivere poesie d'amore e di pace...
 
 Da "La nave di Ostuni" di Italo Cassa
 
 
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 associazione di volontariato sociale onlus e attività complementari alla protezione civile
 
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